Adotta un Ciao

GUIDA COMPLETA AL RESTAURO, di istrana

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view post Posted on 3/10/2013, 13:29
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Ciao SC Arcobaleno

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Oggi, 11 Dicembre 2019, a oltre sei anni dalla pubblicazione di questa meravigliosa guida redatta dal nostro istrana, grazie alla dedizione e capacita' in campo informatico di zanza che ha recuperato le foto sparite, possiamo nuovamente leggerne il testo integrale.

Grazie istrana, grazie Zanza!!


Restauro conservativo o totale???

Una delle classiche domande che nascono spontanee al momento del ritrovamento di un Ciao d'epoca è la scelta del restauro da farsi: Conservativo o Integrale?

Per restauro Conservativo si intende quel tipo di restauro che tende a recuperare il più possibile l'originalità e la conservazione, più o meno buona di un Ciao, magari cercando per mercatini i ricambi da sostituire.

(Omogenei con lo stato di conservazione),

Nel restauro integrale o totale si procede a riverniciare, ricromare e zincare integralmente tutte le parti del Ciao in maniera il più possibile coeva ed originale.

La scelta del tipo di restauro è basata fondamentalmente su gusti soggettivi.

Personalmente sono un sostenitore del restauro conservativo, ma in certe situazioni il restauro totale può essere l'unica soluzione per rendere prensentabile e collezionabile un Ciao.

Generalmente i neofiti, per inesperienza, commettono l'errore di desiderare il proprio Ciao totalmente restaurato, affascinati dal luccicare di cromature e da vernici dai colori vivaci.

Altrettanto spesso molti di questi col tempo si ricredono, scoprendo il fascino di una bel Ciao conservato.

Questa "guida" cerca di mettere in chiaro certi punti per evitare scelte azzardate dettate dall'impeto dei primi restauri, ma fungerà anche da linea guida sulle tecniche di base per restaurare il proprio Ciao.


VANTAGGI E SVANTAGGI IN BREVE:

Il restauro conservativo è senza dubbio il più economico ed appagante in quanto il Ciao viene ripristinato manualmente e con una cura meticolosa dal proprietario che lo vede rifiorire lentamente dalle proprie mani e grazie al proprio lavoro.

Restaurando in maniera conservativa si ottiene un Ciao affascinante e dal forte sapore vintage, con tutti i difetti e le imperfezioni dovute a decenni di storia e di utilizzo.

Inoltre il costante lavoro necessario a ripristinare il Ciao, consente a chi effettua i restauri di accrescere la propria conoscenza tecnica ed affinare la manualità nel restauro.

A livello collezionistico (ma indirettamente anche sotto il profilo economico) un Ciao ben conservato è assolutamente più valorizzato rispetto ad uno restaurato totalmente.

Il restauro totale prevede, invece, una soluzione drastica di ripristino dell'originalità del mezzo.

In pratica si procede a ricromare tutte le parti bianche (per parti bianche si intendono tutte le parti del Ciao che di norma non sono verniciate, ma cromate/zincate /brunite) e a riverniciare telaio, e parafanghi.

Il restauro si completa con l'applicazione di nuove decalcomanie e cercando di eseguire un lavoro il più fedele possibile alle caratterstiche originarie del Ciao.

E' il metodo di restauro più costoso, in quanto bisogna affidare gran parte del restauro a tecnici del settore (sabbiatori, cromatori e verniciatori) che svolgeranno gran parte del lavoro lasciando al proprietario la sola incombenza di smontare e rimontare il Ciao.

Il risultato, se eseguito a regola d'arte, è sicuramente di grande effetto e il Ciao tornerà praticamente come nuovo di fabbrica, più resistente all'usura e agli agenti atmosferici, ma si rischia di perdere il fascino del Ciao vissuto anche perchè molte finiture di un tempo oggi sono difficilmente riproducibili.

Qui di seguito possiamo vedere due esempi di Ciao restaurati nei due metodi.

Il primo è un Ciao America del 79 restaurato in maniera conservativa, salvaguardando la patina originale, mantendendo i difetti e le imperfezioni dovute all'uso.

Il secondo e' un Ciao Special del 1969 restaurato integralmente.

Seppur il restauro sia stato eseguito a regola d'arte, il fascino che emana un bel conservato come quello proposto nell'America è, a mio avviso, impareggiabile.

prima e dopo:

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prima e dopo:

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IL RESTAURO CONSERVATIVO:


Per eseguire qualunque restauro il primo passo avviene con lo smontaggio completo del proprio Ciao (avendo cura di averlo precedentemente studiato e fotografato nei vari punti per rimontarlo come in origine).

Successivamente sarà necessario pulire a fondo tutte le parti del Ciao.

Ci sono varie tecniche: c'è chi usa uno sgrassatore tipo Chanteclair, altri acqua e sapone per piatti, altri ancora benzina o altri solventi come WD40 o Svitol.

Personalmente per il telaio mi trovo molto bene con il CIF in crema.


Quando tutte le parti del Ciao si presentano pulite, bisogna procedere ad una pulizia più accurata per ripristinare il più possibile l'aspetto originale delle finiture.

Le parti cromate vanno lucidate per rimuovere il velo di ruggine (più o meno aggressivo) che spesso le riveste.

Nei casi più lievi, basta lucidare le parti con spazzole metalliche e pagliette inox aiutandosi con benzina o WD40, mentre nei casi più critici, dove la ruggine ha aggredito maggiormente la superfice, sarà necessario utilizzare carta vetro di varie grane, lime da ferro e attrezzarsi con spazzole metalliche montate su strumenti come trapano, mola da banco, smerigliatrice e Dremel, sempre aiutandosi con un solvente (benzina) per favorire l'eliminazione dell'ossido.

Per finire il lavoro ed omogeneizzare la superfice da righe ed opacità può essere utile lucidare la superfice con paste abrasive per cromature, tipo la pasta Cromar.

Le parti verniciate vanno trattate con maggior accortezza in quanto la vernice risulta più delicata di una cromatura e lavorando con mano pesante si rischia di rimuovere troppa vernice o rovinare la superfice.


L'obbiettivo è rimuovere dalla vernice quella patina, più o meno invadente, che col tempo ha intaccato lo strato superficiale della verniciatura modificandone il tono di colore.

(Solitamente causato da sporco e grasso sedimentato o da leggere formazioni di ossido superficiale).

Si deve lavorare in modo da portare alla luce il colore originale rimuovendo gli strati superficiali compormessi.

Anche in questo caso ci sono varie tecniche.

Il metodo maggiormente utilizzato è l'uso di paglietta metallica fine di tipo 0000, (utilizzata anche dai restauratori di mobili) molti altri utilizzano supporti mediamente abrasivi come le spugne Scoth-Brite, sempre coadiuvati da un solvente o da benzina.

Si procede delicatamente strofinando la superfice verniciata, andando a rimuovere lo strato superficiale e insistendo dove la vernice fosse saltata via lasciando spazio al ferro nudo ossidato.

In pratica è lo stesso procedimento che utilizzano i carrozzieri per lucidare la carrozzeria delle nostre auto.

Attenzione!!

La lana metallica 0000 è molto fine e volatile e le microscopiche pagliuzze possono infilarsi nelle filettature o nelle fessurre!

Col tempo arruginendo possono tasferire l'ossidazione anche alle parti del Ciao.

Lana metallica o simili, ovviamente sono strumenti abrasivi che a fine lavoro possono opacizzare leggermente la superfice trattata, per cui può essere utile finire il lavoro con una pasta abrasiva tipo Polish per lucidare in modo definitivo la vernice.

Ho avuto diversi riscontri, ma secondo me l'effetto migliore lo si ottiene con il Cif in crema, ne' troppo lucido ne' troppo opaco.

Nei casi in cui la vernice fosse saltata in molti punti lasciando a vista grandi spazi di ferro nudo ossidato, può essere molto utile stendere con un panno morbido un prodotto di nome Owatrol,

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un convertitore di ruggine professionale poco aggressivo che blocca la ruggine senza intaccare la vernice e senza lasciare un aspetto troppo grezzo nelle parti ossidate.

L'Owatrol inoltre forma una pellicola protettiva su tutta la superfice proteggendola nel tempo.

Ultima alternativa come protezione finale è dare una mano di vernice spray trasparente o del flatting sulle cromature particolarmente ossidate, ma è un procedimento che consiglio solo in caso di Ciao di scarso valore collezionistico, in quanto è il procedimento più invasivo e soprattutto irreversibile.

Lo spray trasparente inoltre crea un effetto molto lucido che può stonare in un restauro conservativo dove dovrebbe predominare un effetto opaco e vissuto.

Meglio usare, quindi, un trasparente semilucido o opaco.

Il restauro conservativo può essere portato all'estremo.

Al momento del ritrovamento il Ciao può sembrare un "blocco di ruggine".

Normalmente i Ciao ridotti in questa maniera sono ottimi candidati ad essere restaurati in maniera totale, ma volendo è possibile eseguire un restauro conservativo profondo ottendendo comunque ottimi risultati.

I motivi che possono portarci ad optare per un restauro conservativo anche in casi estremi possono essere molteplici ed il motivo principale potrebbe essere costituito dal fattore economico.

Come abbiamo visto, il restauro totale può essere decisamente costoso e nei casi in cui il Ciao non abbia un valore collezionistico particolarmente elevato da giustificare i costi di restauro, ecco che un buon restauro conservativo può essere la strada giusta per ridare vita ad un Ciao che, nonostante lo scarso valore, può comunque affascinarci e ragalarci soddisfazioni.

Ovviamente in casi dove la ruggine ricopre la quasi totalità del Ciao, butterandone la superfice, sarà necessario intervenire in maniera più profonda per evitare la ricomparsa della ruggine.

Sarà necessario molto olio di gomito per rimuovere tutta la ruggine presente sulla superfice, rifinendo il lavoro con Owatrol, cere o protettivi vari.

I segni del tempo sono inevitabili quando si parla di Ciao che hanno quasi 50 anni, ma anche queste piccole imperfezioni creano quel fascino retrò e vissuto che solo un oggetto conservato può regalare!

Quando si reperiscono Ciao in queste condizioni, che siano pregiati o no, il mio consiglio è conservare, sempre!

Quando si esegue un restauro totale bisognerebbe ripristinare il Ciao come si presentava un tempo, ma possono sopraggiungere variabili che rendano impossibile questo obbiettivo.

Per questo un restauro conservativo offre un ulteriore notevole vantaggio legato alla conservazione di quelle finiture, che ad oggi per vari motivi, sono materialmente irreplicabili.

Ad esempio la zincatura di un tempo si presenta con tonalità tendenti al grigio quasi opaco, tonalità che oggi con le attuali tecniche ed i prodotti ecologici utilizzati per legge non sono più raggiungibili.

Stesso discorso per molte decalcomanie.

Nei mercatini se ne trovano raramente originali o riproduzioni fedelissime, per cui operando un conservativo si preservano anche queste piccole testimonianze che altrimenti andrebbero perdute e che, soprattutto sotto il profilo collezionistico, possono fare la differenza tra un esemplare e l'altro..

Parliamo della tonalita' del colore.

Anche affidandosi ad esperti colorifici si rischia di avvicinarsi solamente alla tinta originale senza però renderla uguale.

Questo è uno dei casi in cui è consigliabile salvare il salvabile piuttosto che eseguire una goffa verniciatura.....a meno che non vi chiamiate "emmeagi".......

Quelli elencati sono solo alcuni di esempi che possono giustificare un restauro conservativo che deve sempre tendere a salvaguardare ciò che sia sopravvissuto fino ad oggi e possa fornire una testimonianza storica.

Nei Ciao, come nelle Vespe, non si butta via niente.

Quasi tutto è recuperabile.

Anche cio' che ad una prima occhiata appaia come un rottame, può tornare utile e usabile. :)

Qualche prima e dopo:

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Insomma, se ci sono dei ricambi poco reperibili o costosi, si puo' ricorrere all'autocostruzione.

Qui un esempio di come si sia ovviato alla cronica mancanza degli pneumatici Pirelli e Michelin 2.00 X17 a fascia bianca.

Il prodotto usato si chiama Nylontech ma e' ottimo anche il Gummapaint:

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IL RESTAURO TOTALE:

Ci sono pochi consigli da dare a chi deve eseguire un restauro totale, in quanto gran parte del lavoro lo eseguiranno tecnici del settore.

Mi limito a dare dei consigli solo per la fase preparatoria alla cromatura e alla verniciatura.

Per eliminare la vernice o la ruggine è preferibile un procedimento manuale tramite carta vetro o sverniciatori chimici.

La sabbiatura è un procedimento sicuramente veloce ma meglio sottoporre a sabbiatura solo le parti più resistenti, come il telaio.

Le parti bianche da sottoporre a cromatura/zincatura vanno preparate con pazienza e meticolosità eliminando con carta vetro e lime da ferro i segni di usura e la tipica buccia d'arancia dalle superfici per evitare che una volta cromate le superfici si presentino butterate o rovinate.

Bisogna considerare che molti cromatori lavorano per l'industria e non badano molto ai dettagli, per cui è buona norma far presente la cosa e richiedere un lavoro accurato.

Meglio ancora sarebbe affidarsi a cromatori che siano specializzati in cromature per restauri e conseguentemente pongano in atto certe malizie e trucchetti per eseguire lavori a regola d'arte.

Stessa accortezza va considerata in fase di verniciatura.

Si deve dare la preferenza a verniciatori specializzati che eseguano con una certa regolarità verniciature per restauri di auto e moto d'epoca.

I "normali" carrozzieri applicano verniciature molto spesse, adatte alle carrozzerie di auto che devono resistere all'uso intensivo, ma che mal si addicono ad un mezzo d'epoca.

E' importante esigere una particolare attenzione riguardo la verniciatura poiche' una vernice troppo spessa può attenuare gli scalini tra le congiunzioni o cancelllare i numeri di serie.

Sono piccoli dettagli ma fanno la differenza, come le sfumature nelle parti non in vista.

Nei Ciao di limitato valore collezionistico è anche possibile eseguire la verniciatura in proprio, applicandola a spruzzo con il compressore, purchè si utilizzi una vernice di alta qualità, diluita al punto giusto per evitare colature.

COME SCEGLIERE IL TIPO DI RESTAURO:


Come premesso all'inzio la scelta è soprattutto soggettiva.

Preferire un Ciao conservato ad uno restaurato è un fattore di gusto personale, ma di norma il buon collezionista preferisce sempre conservare, tentare di salvare il salvabile!

Si dovrebbe tentare di conservare sempre.

Una volta conclusa la pulizia sommaria del mezzo si verifica se lo stato di conservazione sia accettabile oppure sia necessario un restauro totale.

Non bisogna mai scoraggiarsi quando ci si imbatte in un Ciao all'apparenza irrecuperabile.

Spesso una volta ripulito a fondo emerge gran parte della vernice originale e perfino le cromature tornano a splendere.

Ultimo consiglio: munitevi di grande pazienza e dedizione.

Il Ciao non è un oggetto complicato da maneggiare e riparare, basta un'attrezzatura basilare, occhio clinico e una buona manualità, condizioni che si affinano col tempo facendo molta esperienza, per cui è sempre opportuno sperimentare e prenderci la mano iniziando con Ciao di scarso valore per poi passare a modelli più blasonati.

Le indicazioni che ho riportato in questa guida non provengono dal Vangelo del restauro, ma sono tecniche sperimentate nel corso di anni di restauro amatoriale.

Ognuno con la propria manualità, il proprio stile ed ingegno svilupperà il proprio modus operandi.

Buon divertimento !

Grazie se avrete avuto la pazienza di leggere tutto!

Un grosso aiuto alla stesura di questo Vademecum è grazie al Web.

Ciao.

Sergio

Edited by emmeagi - 11/12/2019, 22:21
 
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