Ringraziamento
La stesura di questo argomento e' stata possibile grazie all'impegno, la dedizione e la passione di un pugno di uomini, sicuramente tra i migliori conoscitori di Ciao d'Italia, che hanno osservato, smontato e fotografato i loro amati mezzi.
Un grande lavoro per un grandissimo ciclomotore!
Grazie ragazzi!!
Introduzione
Il Nostro amato Ciao e' stato presentato alla stampa nel Settembre del 1967 e le prime immatricolazioni risalgono agli ultimi giorni di quel mese.
Ecco perche' i Ciao prodotti nel 1967 risultano essere, oltre che delle vere chicche in fatto di specifiche costruttive peculiari, anche abbastanza rari.
Sono stati prodotti per quattro mesi dal
numero di telaio 101 al 12.692 e non,
come erroneamente riportato sui manuali d'officina e sui cataloghi dei pezzi di ricambio a partire dal numero di telaio 1001, ma commercializzati solo per tre!!
Qui di seguito sono elencate le caratteristiche specifiche di questi Ciao (presenti sino agli esemplari fabbricati nei mesi di Gennaio -Febbraio 1968) che poi, successivamente, sono state modificate o messe in disparte.
Insomma, i Ciao del 1967 sono stati una sorta di "prova d'autore".
L'immediata enorme diffusione sul mercato ha fatto si' che la Piaggio verificasse sul campo il proprio prodotto modificandolo sin da subito ed introducendo un numero impressionante di migliorie.
In calce all'argomento troverete anche quelle specifiche che si sono protratte nella produzione successiva, comunemente denominata "Prima serie".
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Specifiche 1967
Telaio-Sui telai dal numero 101 al 1000 non compare la sigla dell'omologazione (IGM 5321 OM) e, curiosamente, i primissimi numeri sono contornati da un'incisione rettangolare, presto abbandonata.
ed libretti di circolazione riportano la scritta: "Visto l'esito della visita e prova"-
Curiosita':I primissimi telai presentavano, prima della sigla identificativa del modello, il punzone col vecchio marchio Piaggio (la lettera
P entro un rettangolo)
sostituito prestissimo col successivo di forma esagonale.
-L'etichetta in carta e' posizionata, sul telaio, a sinistra
e non a destra come sui modelli successivi-
-Non e' presente, sul montante discendente al retro, il foro predisposto per l'installazione del bloccaruota posteriore-
-Le pedivelle si presentano piu' "diritte", con curvatura appena accennata-
-Lettere e stellette stampigliate, in varie posizioni e collocate a caso, sul canotto della sella.
(A partire dal 1968 la lettera "ufficiale" diventa la A)-
-La sella e' una Brown con targhetta Piaggio in rilievo,
con telaio non saldato nella parte posteriore ma assemblato utilizzando la puntatrice-
All'inizio si era creduto che i telai imbullonati fossero stati prodotti cosi' dalla Brown, invece si e' poi scoperto che si trattasse di riparazioni fatte o dalla stessa Piaggio (direttamente in fabbrica) o da utenti ai quali il telaio si fosse disassemblato.
-Forellino presente, talvolta sul lato destro talvolta su quello sinistro, sulla piastrina di fondo corsa della forcella-
-Staffa di supporto del faro anteriore dello stesso colore del telaio-
-Assenza gommino nero sul parafango anteriore-
-Astine parafango anteriore con parte terminale curva e non piatta
diversa da quella dei modelli successivi-
-I rivetti centrali delle stecche del parafango anteriore e posteriore all'interno si presentano bombati
e non con la classica ribattitura a "stellina" come i successivi-
-Foro alla base del parafango posteriore (dietro la scatola filtro) chiuso da un gommino bianco-
-Tappo serbatoio piccolo, privo della scritta Oil 2%-
-Marmitta con omologazione IGM 5322 S avente tubetto schiacciato, caratteri stretti, altezza carattere 8 mm.
e saldature in ottone con terminali inseriti nel corpo centrale-
NOTA: Le primissime marmitte (probabilmente sino al numero di telaio attorno al 950)
erano prive della sigla di omologazione!!-Le linguette passacavo del parafango posteriore sono saldate e lavorano in modo diverso dall'usuale-
-Il profilo passacavo metallico del parafango posteriore termina da entrambi i lati con un taglio obliquo-
-Fori di installazione sul telaio della maniglia solleva Ciao di forma circolare e non ovale-
-Viti del supporto bobina saldate al telaio. (Solo per i primissimi esemplari)-
-Cannotto della forcella privo di tracce di vernice-
-Viti della maniglia solleva Ciao aventi stampata sulla testa la dicitura FIAT 50-
-Le leve sono comate.
Quella del freno sinistro, sulla parte superiore, ha un forellino in più-
-L'archetto del freno anteriore, sul Ciao rigido con freno a pattino, e' cromato-
-Le viti dei fianchetti non possono essere smontate-
Meccanica-I riferimenti per il montaggio delle fasce elastiche sono delle piccole spine inserite dall'esterno e piegate all'interno del pistone perche' mantengano la posizione corretta-
-Stemma Piaggio vecchio tipo su motore (curiosamente affiancato dal numero 11)
e su entrambi i coperchi del mozzo posteriore-
-I paraoli degli alberini del mozzo posteriore hanno misure piu' piccole dei successivi.
Paraolio alberino mozzo a puleggia = 17-23-3
Paraolio alberino mozzo a variatore = 13-19-4-
-Il cambio di misura avviene col telaio numero 5620.
In quella occasione cambia anche la foggia dello stemma Piaggio impresso sul mozzo posteriore-
-La guarnizione presente tra il carter motore e la base del cilindro e' di carta e non di alluminio-
-Sono presenti 4 fori da 9 mm. nella parte posteriore della campana frizione-
Le massette di avviamento e quelle di marcia, hanno caratteristiche differenti da quelle siccessive
-I mozzi anteriori dei rigidi hanno un numero maggiore di sfere rispetto ai modelli successivi e non hanno una guida-spaziatrice che invece gli altri hanno.
Il numero esatto al momento non e' noto ma per esempio:
'67: 12 sfere, no guida; '68: 10 sfere con guida-
-L'albero del mozzo posteriore presenta la filettatura del perno ruota piccola (M10 passo 1,5) e lo spessore del dado è di 9 mm. invece degli 8 mm. del successivo dado M12 passo 1,75.
In entrambi i casi, pero', i dadi hano diametro 21 mm.-
Curiosita':
Si e' scoperto un refuso sul manuale d'officina del 1967 dove e' indicato in 17 mm. il diametro del dado della ruota libera.
Il dato e' stato prontamente rettificato sul manuale di uso e manutenzione prima edizione del Settembre 1967.
Sull'edizione del manuale d'officina successiva alla prima del 1967, viene genericamente definito dado e non viene specificato il suo diametro.
<-La ruota libera ha impressa la vecchie scritte: "Societa' Catene Calibrate Merate REGINA EXTRA" oppure "Soc. Ital. Catene Calibrate Merate" REGINA EXTRAdiverse dalla successiva "S.I.C.C. MERATE REGINA EXTRA"-
-Sui braccetti della sospensione anteriore e' presente il vecchio logo Paggio-
-Le seguenti caratteristiche, seppur presenti sui Ciao prodotti nel 1967, non sono di esso peculiari poiché si trovano anche sui Ciao A dei mesi (alcune) ed anni (altre) successivi, comunemente denominati prima serie-
Telaio-I pedali AM, all'interno in corrispondenza del perno centrale, hanno cappellotti piu' grossi
di quelli della produzione successiva-
-Le piastrine che supportano la staffa della sella al loro retro hanno due dadi saldati.
(Fino ai primi mesi del 1968)-
e non sono "piene" come le successive che presentano due fori filettati-
-Viti superiori del supporto sella aventi stampata sulla testa la dicitura FIAT 80-
-La doccetta passacavi, alla sua sommita', e' diritta e non presenta l'incavo per l'alloggiamento della piastrina di fondo corsa della forcella.
In corrispondenza dei fori per le viti l'incavo per l'alloggiamento delle teste delle viti e' assente.
(Fino a circa meta' del 1968)-
-Il tamburo del freno anteriore, a sinistra e' bombato.
(Sino a circa la meta' del 1968)-
e non piatto come i modelli successivi-
-Sul perno della camma apriganasce del freno anteriore e' presente una vite con dado avente testa da 13 mm.
(Sino quasi a meta' del 1968)-
mentre su tutti gli altri Ciao abbiamo quello da 10mm.
Il dado del morsetto serrafilo, comune per entrambi i mozzi, e' di 11m.-
-Sui modelli a puleggia (sino alla produzione del 1968) sono presenti a sinistra due fori sul telaio, in corrispondenza di quello del prigioniero anteriore del motore, per la predisposizione della piastrina installata sui Ciao con variatore-
Ecco la piastrina installata su un Ciao con variatore!
-Ralle sterzo montate al "contrario".
(Presenti anche, "a caso" sulla produzione del 1968)-
-La vaschetta del carburatore e' priva, al suo interno, del pozzetto ove solitamente alloggia il getto-
-Il carburatore, dove s'innesta la scatola del filtro aria, ha superficie liscia-
-Le viti che fissano la copertura in plastica del volano e quella della cuffia paracalore in metallo hanno testa cilindrica per cacciavite a taglio.
(Sino al 1968)-
-Viti superiori del parafango anteriore montate non coi dadi ma con le teste delle viti a vista-
-Il fanalino posteriore ha il portalampada con fori filettati.
E' fissato al telaio tramite due viti con testa cilindrica per cacciavite a taglio, senza dado-
-I cerchi, bombati e con 32 raggi sia all'anteriore che al posteriore, hanno impressa la sola indicazione della misura senza la lettera che identifichi il fabbricante-
-I raggi sono verniciati e non zincati-
-La leva apriganasce del freno posteriore termina con un occhiello chiuso, non aperto come sulle serie successive-
MeccanicaStemma piaggio vecchio tipo sulla testa e sulla ganascia del freno posteriore.
(Fino al 1968)-
-I prigionieri del cilindro passano a vista attraverso dei fori praticati nelle alette e non sono nascosti dalla fusione.
(Sicuramente sino al motore numero 83971 installato
sul telaio 82720 immatricolato il 25 Luglio 1968)-
-Il numero di serie dei primissimi motori prima della sigla C1M presente a sinistra di esso ha impresso, come sui primissimi telai, il vecchio logo Piaggio
presto sostituito da quello "moderno"-
-In entrambi i casi la scritta C1M e' stampigliata.
Curiosamente e' stato rinvenuta, su esemplari del 1967 avente numero di motore compreso tra il 2600 ed il 2800, la sigla C1M a sinistra del numero di serie non punzonata, ma ottenuta in fusione come il logo!-
-Successivamente la sigla C1M preceduta dal logo Piaggio viene spostata in alto a destra e sul carter motore ancora non compare la sigla TU-M148 alla sinistra del numero di serie.
(Fino ad Aprile 1968 circa)
come invece accade per i successivi-
Motore di Aprile senza sigla TU-M148
Motore di Maggio con sigla TU-M148
-La fusione del supporto delle puntine e' "piena" e non presenta l'incavo per il passaggio del cavo rosso-
-Il volano non presenta ne' il codice del ricambio ne' lo stemma Piaggio.
(Fino a meta' 1968)-
-L'albero motore presenta, sulle spalle, due fori che i modelli successivi non hanno-
Impianto elettrico-Il filo rosso che porta corrente e giunge al faro dal motore si collega al filo rosso proveniente dal devioluci tramite l'attacco a vite dell'avvisatore acustico. (Non sono presenti faston).
L'avvisatore acustico ha morsetti a vite.
(Per buona parte del 1968) -
-Sui primissimi motori (sul numero 2753 e' ancora cosi', sul numero 342X no) il faston che esce dal motore e sul quale si innesta la spinetta del filo rosso che porta corrente all'impianto elettrico non e' inserito in un blocchetto di plastica amovibile come siamo abituati a vedere ma e' posto su una sorta di "rivetto" in plastica.
Il cavo che esce dal carter e va alla bobina ha rivestimento colore grigio chiaro, non nero, e passa attraverso un gommino passacavo "aperto" di foggia differente dai successivi.
Sui cavi colore nero e rosso dell'impianto elettrico, entrambe le spinette sono INTERAMENTE rivestite in gomma a differenza di quelle successive che hanno un rivestimento parziale.-
Ecco due foto esplicative
Dotazione di bordo-Sotto al portapacchi e' collocata una scatoletta, di colore grigio, contenente gli attrezzi ed il manuale di uso e manutenzione-
Edited by Zanza - 1/5/2020, 17:31